- Lella, probabilmente lui mentiva già prima, ed ha mentito anche a te fin dal principio. Per carità, in maniera magistrale e tutto quello che ti pare... Ma probabilmente è andata proprio così. Solo che ammettere di aver buttato tutta la propria vita nel cesso per una valutazione completamente errata è oltremodo difficile... E brucia parecchio, me ne rendo conto.
- Non è così, Luca; ma se ti fa piacere puoi crederlo. Peraltro, tu non c'eri. Io sì.
- No, a me non sposta di un millimetro, ma non capisco perché tu rifiuti sempre categoricamente e sistematicamente di analizzare i fatti da un altro punto di vista. Magari quello di qualcuno esterno alla vicenda che, forse, è un pochino più obiettivo. Poi per carità, se hai deciso che la verità assoluta è la tua, per me no problem.
- Vorrei sapere come puoi essere più obiettivo, visto che non sai com'erano le cose. Chi lo ha visto allora con me, ne ha tratto la conclusione che era innamorato.
- Lo hai visto solo tu, ma allora che senso ha che me ne parli?
- Cazzo dici?? Lo hanno visto tutti i nostri amici, Luca!
- Ma non hanno mica visto come avete vissuto la vostra storia, porca Eva! Non credo fossero costantemente con voi, o no?
- Hanno visto com'era lui!
- Ma cazzo. Quello che sto cercando di dire è che magari lo hai visto così cotto perché TU PER PRIMA ERI COSI' DANNATAMENTE COTTA DI LUI, pertanto è chiaro che la tua percezione della realtà era distorta. Perché rifiuti a priori questa ipotesi?
- Ok, hai ragione tu. Non sai un cazzo, ma hai ragione tu. E tutti gli altri sbagliano.
- Tutti gli altri chi?
- Tutti a cominciare da Chiara, che lo sentiva ogni santo giorno...
- Ah sì?
- ...e mi diceva che non ne poteva più, perché lui le parlava di me fino a sfinirla.
- E quali brillanti ipotesi avanza la signorina Chiara, visto che ti ha detto chiaro e tondo che non vuole parlartene?
- Adesso, vuoi dire?
- Da quando si è conclusa la storia con Fabrizio.
- All'epoca diceva che lui aveva per me una cotta malsana, che lei disapprovava al 100%. Diceva anche che sperava con tutta se stessa che gli passasse. Spero che sia felice, ora.
- Ecco. Non mi pare esattamente un'analisi costruttiva di quel che è stato. Io almeno ci provo, capisco non ti piaccia e non sei obbligata a starmi a sentire, ma se ne parliamo mi sembra giusto esprimere il mio parere.
- Chiara non ha mai fatto analisi! Ha semplicemente, sempre, sperato che finisse!
- Appunto.
- Per cui, quando fra me e lui è finita, non ha detto niente, perché le sembrava giusto e sacrosanto.
- Va benissimo, ma facendoci due conti a posteriori... Adesso, o se preferisci da quando la storia con lui si è conclusa, con chi hai potuto parlarne, delle persone informate sui fatti?
- Solo con Marco, visto che Chiara non ne parla più.
- Ed immagino che Marco concorderà con te su ogni singolo dettaglio della vicenda, vero?
- Non può! Non ne sa abbastanza.
- Ma allora lo vedi? Solo tu sai, solo tu puoi sapere, solo tu puoi esprimere giudizi e pareri in merito. Ma allora, per la miseria, cosa ne parli a fare con gli altri?
- Senti... non è colpa mia se c'ero solo io con lui, ok??
- No, e se permetti non è nemmeno colpa mia.
- Ho forse detto che lo è?
- No, ma rifiuti il dialogo... Non accetti di prendere in considerazione opzioni diverse da quelle che hai vagliato tu.
- Non accetto, più che altro, di prendere in considerazione opzioni dettate da uno stato d'animo non sereno né obiettivo.
- Il mio?
- Il mio sforzo adesso è quello di mantenermi il più possibile serena nel giudicare. Odiare, amare, provare antipatia, soffrire, sono tutti stati d'animo che impediscono la serenità di giudizio. Io non voglio nessuno di questi, ora.
- Secondo te io sto vivendo una di queste condizioni?
- Tu non sei sereno nel giudicare questa cosa, e non so perché. Però è evidente. Ma adesso andiamo a dormire. Ne riparleremo un'altra volta, forse.
- Buona notte.
- Notte.
giovedì 11 settembre 2008
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