giovedì 18 settembre 2008

Il mio carissimo amico.....

- La verità, Lella, è che a te non frega nulla degli altri, ma questi esistono a seconda di quanto tu ne abbia bisogno.
Siamo feticci sostitutivi che alterni a seconda dell'umore. Ora basta. Non mi faccio più fregare da te. E non credere che su questa terra tu sia l'unica ad avere problemi, ce li hanno anche quelli che non li sbandierano quando non sanno cosa rispondere, e di questi non ne sono neanche artefici.
- Se sei convinto di questo (sulla base di cosa lo sai tu), fai bene ad andartene. Nessuno per me è un feticcio sostitutivo: ciò che ho perso è insostituibile, nessuno lo sa meglio di me; non cerco affatto di sostituire ciò che non avrò mai più. Cercavo, se mai, comprensione... Scusami eh, mi dispiace se non riesco più ad essere quella che sorride, comprende e intrattiene, ruolo che devo svolgere esistenzialmente, e guai se sgarro. Lo so che tutti hanno i cazzi loro, bastava dirlo prima. Peraltro, A ME è stata chiesta comprensione, ascolto, appoggio, quando stavo bene (o comunque meglio): non da te, ma magari proprio da persone che poi a me hanno voltato le spalle nel momento del bisogno. E io, questo appoggio, l'ho sempre dato.
- Chi ti ha chiesto di fingere di essere felice, allegra o d'intrattenere qualcuno? Non è un giardino d'infanzia e tu non sei un pagliaccio, come non lo sono neanch'io. Certo che però non ti prodighi mai a chiederti come vadano le cose agli altri. La verità è che sei una cazzara! Hai una marea di possibilità e lasci che chi ti sta attorno ti affondi. Ma che cazzo! Perché vivi nel passato e mandi a puttane il tuo presente?
- Alt. Ora non ci siamo proprio più. Scusami, non entro nel merito, non ti rispondo punto per punto, non dico quello che potrei dire. Taccio e basta, cosa che avrei dovuto fare fin da subito. Perché il modo, il tono, l'atteggiamento, tutto insomma, mi rivelano all'improvviso che ho grossolanamente sbagliato persona. Non so come ho potuto pensare che tu potessi capire e rispettare una situazione come la mia. "Vivere nel passato", me lo chiami: come se l'amore per me fosse quella cazzata che evidentemente è per te! E non solo per te. Il simile cerca il simile: rivolgiti a qualcuno che possa meglio comprenderti.
- Infatti è per questo che rispetti così tanto le persone che dici di amare? Quello che sono stato in grado di fare l'ho fatto, altro non c'è, e per quello che hai dato a me è sin troppo. Ti sei mai chiesta chi sono, quale sia la mia vita? Cosa sai di me? Prima di dire chi io sia avresti almeno potuto cercare di scoprirlo. Non sei né la prima né l'ultima parentesi che chiudo della mia vita.
- Mi dispiace, ma sento di non perdere veramente nulla. Addio, carissimo amico.