- Svegliati.
Apro gli occhi. Questa volta non è buio, c'è una specie di chiarore notturno. Ma non vedo nulla: ho una benda scura sugli occhi e non posso togliermela perché mi hai legato le mani dietro la schiena. Riesco a sentire che c'è dell'erba sotto di me, una brezza tiepida mi accarezza i capelli.
Credo che tu sia in piedi davanti a me.
- Che giorno è oggi? - chiedi con tono neutro, impersonale.
- Credo che sia il 28 agosto.....
- Bingo!
Ora c'è scherno nella tua voce.
- E dove siamo? - Sento che ti muovi, cammini nervosamente.
- In un prato.
- Minchia che intuizione!
Scoppi a ridere con una strana cattiveria.
- Quale prato?
- Ecco..... questo non lo so.
- Stupida!
- Scusami, proprio non ricordo. Forse se mi togli la benda.....
Ti sento passeggiare avanti e indietro. Improvvisamente ti fermi di fronte a me.
- Che cosa hai fatto? Sì dico, non è possibile che non ricordi!
- Io? Ma quando?
- Stupida, stupida!!
- Ehi senti, calmati, non è colpa mia se non ricordo, ok? Perché non ti siedi qui vicino a me e mi spieghi le cose con tranquillità?
Per qualche minuto continui a camminare per il prato imprecando sottovoce. Poi all'improvviso ti siedi sull'erba accanto a me e senza logica, senza motivo, appoggi la fronte sulle mie ginocchia. Vorrei accarezzarti i capelli ma non posso, ho le mani legate. Soffochi una specie di singhiozzo.
- Non avresti dovuto - dici.
- Lo so - rispondo, e io stessa non capisco cosa sto dicendo e perché.
- Ferma così.
- Come?
- Ferma così, dico. L'inquadratura è perfetta, niente occhi, niente naso, zoom sulla tua bocca.
- Ma che dici? - rido.
Sospiri profondamente.
- Qui, proprio qui.
- Cosa?
- Siamo caduti.
- Davvero? E perché siamo caduti?
- Lo sai.
- C'era una buca? Qualcuno ci ha spinti? Davvero non ricordo.....
Ti alzi all'improvviso e mi respingi infuriato.
- Stupida!! - esclami di nuovo. La tua voce è rotta dalla rabbia, forse dal pianto, non capisco.
- Ehi senti.....
- No no no! Io non ti ascolto, non ti ascolto più. Qualsiasi, sì qualsiasi cosa tu abbia da dirmi, io non ti ascolterò mai più. Io non potrò mai perdonarti questo giorno, mai.....
Scappi via, sento il tuo respiro affannoso, i tuoi passi di corsa allontanarsi sull'erba.
- Aspetta! - grido, ma non mi rispondi.
- Aspetta! Non puoi lasciarmi così, ho le mani legate, non vedo niente..... Torna indietro, ti prego!
Mi alzo barcollando, cerco di fare qualche passo.
All'improvviso qualcosa sopraggiunge di corsa, mi travolge.
Cado di schiena, batto la testa.
Buio, silenzio.
giovedì 28 agosto 2008
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