domenica 3 agosto 2008

Intimità e confidenza

Tra le varie cose che ci diciamo non c'è la più importante: che piacere rivederti. Il pudore ce lo impedisce. Ci eravamo lasciati insultandoci quattro anni fa ed avevo giurato a me stessa di non darti un'altra possibilità. E invece eccoci qui.
Sarà il momento un po' (tanto) particolare che sto vivendo, sarà che sotto sotto mi vuoi bene, sarà che invecchio precocemente (.....), insomma sono contenta di rivederti.
Penso a questo oggi mentre siamo seduti al tavolino di un bar in un paesello sperduto fra le colline, e tu bevi la tua Coca Cola mentre io sorseggio un succo di frutta.
Che strana la storia che mi racconti, non ti credevo tipo da grandi amori impossibili..... Ostenti la tua solita apatia, parli con il solito tono monocorde, se non sapessi che hai sofferto molto non riuscirei a capirlo dal tuo viso. Eppure a quanto pare è così. Ti ascolto stupita.
- Ma alla fine perché vi siete lasciati? - ti chiedo.
Ti stringi nelle spalle:
- Sposata, marito industriale, una serie di privilegi ai quali non voleva rinunciare.....
- Insomma non ti amava.
- No. E' chiaro che no. Diciamo che ero il suo giocattolo.
- Oppure ha voluto evitarti un futuro assurdo. Dai Mauro, cosa avreste potuto fare insieme? Adesso tanto quanto, ma fra dieci anni?..... E con quali prospettive?
- Non mi frega un cazzo delle prospettive. Io vivo oggi, per me andava bene così. Io avrei scelto comunque lei.
- Capisco. Cioè credo di capire..... Però mica tanto, eh! No, davvero Mauro, seriamente, mettiti nei suoi panni: se ti voleva bene doveva per forza pensare a te; cioè, che razza di futuro ti avrebbe preparato? Tu una famiglia dovresti fartela adesso che sei giovane, lei ti avrebbe rubato anni preziosi, e per cosa poi? Due, tre, massimo dieci anni di felicità, forse, chi lo sa. O forse neanche quelli. E in ogni caso niente progetti per l'avvenire, niente figli.....
- Ma chissene dei figli, Lella! Io stavo bene con lei! Punto.
Ti vedo irremovibile, meglio non insistere. Bevi un sorso di Coca, accendi l'ennesima sigaretta, aspiri il fumo e lo soffi via.
- Sai cos'è che proprio non va? - riprendi.
- No, dimmi.
- Il fatto che tra me e lei c'era un'intimità profondissima. Ci conoscevamo poco, almeno di persona; ci saremo visti non più di una ventina di volte..... Eppure fin dal primo momento c'è stata una sintonia assoluta. Ci capivamo senza bisogno di parlare, specialmente..... beh sì, in quei momenti. E questa mi sembrava una cosa molto importante, non pensavo che l'avrebbe buttata via così.
- Avevate molta confidenza?
- No, al contrario. Avevamo pochissima confidenza. L'intimità è inversamente proporzionale alla confidenza: la confidenza produce disattenzione, uno si sente a suo agio e quindi non presta attenzione all'altro, gli manca di rispetto senza nemmeno accorgersene. La confidenza è abitudine, è quando si è seduti insieme a tavola e ognuno si fa i cazzi suoi, lui guarda la televisione, lei legge un giornale, l'altro è una presenza fisica, un corpo: si sa che c'è, che bisogno c'è di prestargli attenzione? E questo uccide l'eros.
- E l'intimità?
- L'intimità è l'esatto opposto. E' quando una persona ti mette un po' in soggezione, perché l'amore vero fa paura..... e perciò di quella persona hai un rispetto profondissimo, sei sempre sintonizzato su di lei. E nei momenti intimi vorresti azzerare ogni distanza, non so come dire, entrare direttamente in lei.....
- Beh.....
- NON in quel senso, Lella! Eccheccazzo.
- Ho capito, cercavo solo di sdrammatizzare.....
- Ecco, l'intimità è questo: cercare di entrare dentro una persona. E quindi quei momenti hanno sempre qualcosa di mistico, hai sempre un po' di batticuore. Altro che confidenza. Non so se mi sono spiegato.
- Perfettamente.
Un pensiero mi turba, te ne accorgi subito.
- Che c'è?
- No, niente..... E' solo che temo di avere commesso proprio questo errore con Fabrizio. Cioè, dopo un paio d'anni lo davo per scontato, probabilmente non ero più abbastanza attenta a lui.
- Mah Lella..... Se ti può consolare io ero attentissimo a Roberta, eppure è andata lo stesso com'è andata.
- Già, hai ragione.
Alle nostre spalle c'è una specie di balera, ci dev'essere una festa di paese e fervono i preparativi. Alcuni musicisti stanno provando gli strumenti, ci tocca parlare a voce sempre più alta.
- Che posto assurdo - dici ridendo - Cioè, è bello ma proprio fuori del mondo. Per carità, paesaggi da poster, ma per uno di città come me è roba da non credere..... Non mi stupirei se qui dietro tra poco ci fossero le eliminatorie di Miss Padania.
- Spiacente, quelle ci sono state la settimana scorsa.
- Oh cazzo, ci perdiamo il meglio allora. Non vedevo l'ora di trovarmi in mezzo a un bel po' di camicie verdi barotte e sudaticce che parlano in alessandrino stretto.
- Scusa, ma non eri di destra tu?
- Di destra, mica leghista. Destra-destra, quella storica. Mussolini, mica i pagliacci di adesso, mica quel coglione di Fini o quel rimbambito di Bossi.
Veramente, con la coda dell'occhio, mi par di vedere delle bandiere rosse..... Cambio argomento.
- Vabbè, lasciamo perdere la politica che è meglio. Dimmi del tuo libro, come procede?
- Vado avanti. Pieno di dubbi però, ho l'impressione che venga su una cazzata sentimentale.
- Nemmeno un po', Mauro. Dico sul serio. I capitoli che mi hai mandato sono molto belli, forti, per niente sentimentali. Continua a scrivere, ti prego.
- Ok. Visto che ci tieni.....
- Sì. Anzi, se vuoi leggiamo qualcosa insieme e io ti dico le mie impressioni.
- Davvero? Affare fatto. Ne ho giusto un capitolo con me e vorrei.....
Mi perdo le ultime parole. Uno strillo di tromba che sembra un gallo strozzato le copre, i musicisti stanno veramente rompendo, non si capisce più niente.
- Come? - dico forte.
- Dicevo che mi piacerebbe.....
Peeeeeeeeeèèè....... Zum, zum, zum, zum........ Pò-poropò-poropò-poropò.........
- Non riesco a sentirti Mauro, puoi ripetere?
Pò-pò-pò-pò-pò......... Tunf, tunf, tunf, tunf........
Parte anche la batteria adesso. Vedo il labiale ma non sento più nulla.
Una mattinaaaaaaaaaaaa.........
Mi son svegliatoooooooo........
O bella ciao bella ciao bella ciao-ciao-ciao..................
- Cazzo, questo è troppo! La canzone partigiana no!! - sbraiti, e questa volta ti sento.
Ti alzi senza aggiungere altro e te ne vai. Ti seguo e saliamo in macchina.
- Dove vado? - ti chiedo.
- Dove ti porta il cuore.
- Spiritoso..... Dai, sul serio.
- Che ne dici dell'osservatorio astronomico?
- Ok, vada per l'osservatorio.
Metto in moto e partiamo.
Mentre guido attraverso le colline penso che sono contenta che ci rimanga ancora un bel pezzo di pomeriggio.
Chi l'avrebbe mai detto, eh?